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Happy Burger: come il gourmet sta cambiando il volto del fast food

Intervista a Deborah D’Onghia, Titolare di Happy Burger, Corso Repubblica, 10, Palagianello

Come nasce Happy Burger? Cosa l’ha ispirato?

Happy Burger nasce da un sogno: il desiderio di trasformare una grande passione in un lavoro. Fin da quando ero bambina, questa passione per il mondo della cucina mi ha accompagnata e, con il tempo, è cresciuta sempre di più.

Pensi che gli hamburger gourmet stiano cambiando il modo in cui le persone vedono il fast food valorizzando un’alimentazione equilibrata e salutare?

Credo che sia importante chiarire: non è solo il modo di vedere il cibo a cambiare, ma anche le persone stesse. Oggi sono molto più aperte a sperimentare nuove esperienze culinarie, anche se questo significa andare oltre la “dieta” che spesso la società o loro stessi si impongono. Sono assolutamente a favore di un’alimentazione equilibrata e salutare, ma penso che ogni tanto dovremmo concederci il piacere di mangiare semplicemente per il gusto di farlo. È proprio per questo che ho scelto il nome “Happy Burger”, un luogo dove si entra affamati e si esce con lo stomaco pieno e la mente felice.

Come tecnologie avanzate in cucina aiutano ad ottimizzare i tempi e a migliorare la qualità dei piatti serviti?

Sicuramente, noi ne siamo un esempio concreto. I tempi che intercorrono dall’ordinazione del cliente all’arrivo del piatto sul tavolo si sono notevolmente ridotti, grazie soprattutto alle nuove tecnologie che permettono di preparare il cibo in tempi rapidi e in grandi quantità. Tuttavia, non possiamo trascurare il fattore umano: anche una Ferrari, se guidata da un pilota inesperto, non potrà mai esprimere tutto il suo potenziale. Lo stesso vale nella ristorazione: senza persone esperte e competenti, le attrezzature di ultima generazione sarebbero inutili.

Il supporto di partner commerciali professionali quanto è stato importante per la scelta delle attrezzature innovative e la realizzazione di Happy Burger?

Molto importante, anzi dovrei definirlo indispensabile. Essendo giovane e consapevole di non avere esperienza in tutti gli aspetti del settore, devo ammettere che non so dove saremmo finiti senza l’aiuto di persone con molta più esperienza di me. Senza di loro, probabilmente avremmo affrontato mille difficoltà lungo il percorso. Fortunatamente, ho saputo riconoscere i miei limiti e ho lasciato che chi ne sapeva di più guidasse il progetto.

In particolare, c’è stato il supporto di Matarrese srl, l’azienda che ha seguito la progettazione e l’allestimento degli spazi. Grazie ai loro consigli, abbiamo selezionato le attrezzature professionali più innovative e performanti, garantendo così l’efficienza e la qualità necessarie per realizzare al meglio Happy Burger.

In che modo le sfide attuali nel settore della ristorazione stanno plasmando le tendenze future nel tuo campo?

In molti modi. Oggi, a causa dell’aumento del costo della vita, molte persone hanno iniziato a uscire meno e a preferire cibo già pronto, sacrificando la qualità in favore di un prezzo più accessibile. Questo genera un malcontento generale che noi ristoratori dobbiamo affrontare. Abbiamo il dovere, e soprattutto la logica necessaria, di adattarci alle esigenze della clientela, che è il cuore pulsante del nostro settore. La sfida è offrire prodotti di alta qualità a prezzi accessibili, mantenendo un equilibrio che possa soddisfare tutti e garantire la sostenibilità del nostro lavoro.

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